Lauren Roberts arriva in Italia! L’autrice della saga di Powerless sbarca a Torino al Salone Internazionale del Libro

Direttamente dagli Stati Uniti, Lauren Roberts è arrivata in Italia in occasione del tour dedicato alla saga di Powerless, che rappresenta il suo primo lavoro come scrittrice.
L’autrice bestseller del New York Times è stata accolta domenica 17 maggio al Salone Internazionale del Libro. La presentazione si è tenuta all’interno dell’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, dove la Roberts è stata intervistata da Megi Bulla (alias @labibliotecadidaphne) davanti ad una platea di oltre 1.900 lettrici pronte a scoprire qualche curiosità in più sulla saga di Powerless.

Partendo dall’inizio della sua avventura come scrittrice, la scrittrice racconta di aver avuto sin da piccola la passione per la scrittura. Qualche anno fa, nel corso di una live su TikTok, social su cui la Roberts condivideva la passione per la lettura,  le è capitato di leggere uno scritto che aveva realizzato per l’università. Grazie al consiglio di alcuni followers di scrivere un libro, Lauren ha iniziato a lavorare alla prima bozza di quello che diventerà Powerless. «Sono partita scrivendo dei miei temi narrativi preferiti e in tre mesi ho scritto il libro che avrei voluto leggere come lettrice […]. In tutti i libri che leggevo c’era il “prescelto”, colui che grazie ai suoi poteri salvava il mondo. Nel mio libro mi piaceva l’idea di rovesciare questa cosa e creare una protagonista senza poteri». Ridendo, ricorda di aver letteralmente googlato “come pubblicare un libro”. Successivamente è arrivata la pubblicazione in self e, infine, la scoperta del romanzo da parte del suo editore.

Una parte centrale della storia della storia riguarda il Torneo di Epurazione; alla domanda se fosse completamente frutto della sua immaginazione o se avesse preso spunto da altri libri, Lauren risponde di essersi ispirata ad Hunger Games, che in un certo senso può essere considerato come il capostipite di tutta la letteratura successiva che avesse al centro tornei o competizioni. Dichiara che fin dall’inizio sapeva già quali voleva che fossero le prime prove, mentre per l’ultima ha dovuto rifletterci un po’ di più finché non le è venuta in mente l’idea del labirinto, un chiaro riferimento ad Harry Potter.

Un altro tema ben visibile è la discriminazione che subiscono gli Ordinari, coloro senza poteri, anche al di fuori della città di Ilya. Quando le viene chiesto se dietro questa scelta ci sia una critica sociale, la Roberts afferma: «Dico sempre che l’arte imita la vita. Noi scriviamo di quello che conosciamo e vediamo intorno a noi. […] Ho voluto mostrare che la discriminazione andava oltre la capitale, perché questo è quello che succederebbe anche nella vita reale se ci fossero Eletti e Ordinari. La discriminazione sarebbe pervasiva».

Parlando del processo di crescita della protagonista femminile, l’autrice parla di una crescita spontanea: «Avevo 18 anni quando ho iniziato a scrivere di Paedyn e per me è stata un po’ anche un modello […]. Mi è sembrato giusto farla crescere insieme a me, con più fiducia in sé stessa e nelle sue abilità». Riguardo a Kai, il protagonista maschile, dice ci non aver avuto particolari difficoltà nello scrivere un personaggio pieno di conflitti interiori. «In realtà è stato molto facile. Mi piace entrare nella testa degli uomini quando scrivo, perché così gli faccio fare tutto quello che voglio, cosa che nella vita reale non è possibile». Più complessa è stata invece la scrittura dell’altro personaggio maschile, Kitt. «È stato forse il più difficile da scrivere e da descrivere […]. I suoi sentimenti e il suo stato mentale cambiano esattamente come succede a noi. È spesso confuso e per me è stato difficile andare ad intercettare il suo stato d’animo perché era sempre in evoluzione. Volevo però che fin dall’inizio il suo personaggio fosse una persona, con dei difetti e delle debolezze».

Alla scrittrice viene poi chiesto il motivo che l’ha spinta a dedicare la novella Powerful a Adena, migliore amica della protagonista che conosciamo nel corso del primo libro. «Per me era importante dare una storia ad Adena. […] Lei e Paedyn sono due facce della stessa medaglia: Paedyn è la classica donna forte, anche fisicamente, che lotta e non ha paura di prendere in mano un’arma. Adena invece è un personaggio altrettanto forte, ma non fisicamente. Non è una guerriera e forse non tutte le lettrici riescono ad entrare in empatia con un personaggio come Paedyn. Volevo quindi proporre un personaggio più morbido, un po’ più dolce con cui si potessero riconoscere anche altre lettrici […]. Secondo me era importante darle lo spazio che merita».

L’autrice di Powerless annuncia infine una seconda novella in arrivo, che racconterà le storie di alcuni personaggi secondari di Fearless, terzo ed ultimo volume della saga. La conclusione della trilogia le lascia una sensazione dolceamara: «C’è qualcosa di bello nel crescere con i miei libri e il mio pubblico, ma allo stesso tempo sono anche sollevata di poter iniziare qualcosa di nuovo».

In chiusura, le viene chiesto dove viaggia la sua mente ora che ha lasciato Ilya: «Ho tante storie su cui sto lavorando. Forse avrete notato che c’è una cartina in Fearless, e sto pensando di portarvi in luoghi diversi. Stesso regno, ma luoghi e personaggi differenti». E noi lettori, ovviamente, non vediamo l’ora di scoprire dove ci porteranno i prossimi libri di Lauren Roberts.

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