Giornata internazionale del bacio: il vero significato dietro alcuni dei baci più celebri della storia

Il 13 aprile si celebra la Giornata Internazionale del Bacio. La data pare sia stata scelta per rendere omaggio ad una coppia thailandese che entrò nel Guinness World Record per il bacio più lungo di sempre, della durata di ben 46 ore, 24 minuti e 9 secondi.
Nel corso della storia sono stati tantissimi i baci che sono rimasti impressi nella nostra memoria. Dall’elegante dipinto del bacio di Klimt, fino al bacio provocatorio di Madonna e Britney Spears sul palco degli MTV VMA nel 2003, passando per quello strappalacrime del film Titanic. Il bacio rappresenta fin dall’antichità un gesto d’amore. Tuttavia, dietro alcuni dei baci più celebri della storia, si nascondono altre motivazioni. Ecco qui alcuni baci famosi che non sono esattamente ciò che ti aspetti.

Il bacio a Times Square

A chi non è capitato di vedere almeno una volta nella vita questa foto? Lo scatto è stato realizzato dal fotografo Alfred Eisenstaedt il 14 agosto 1945 nella famosa piazza di Times Square a New York. Gli americani erano scesi in strada per festeggiare la fine della Seconda Guerra Mondiale. E quello che sembra un atto d’amore tra un marinaio ed un’infermiera, non è altro che un gesto dettato dall’euforia del momento. I protagonisti dello scatto, George Mendonsa e Greta Zimmer Friedman, non si conoscevano affatto. Presi dalla gioia per essere finalmente usciti dall’incubo della guerra, si sono stretti e scambiati un bacio travolgente, che non ha nulla a che vedere con l’amore. La foto venne pubblicata sulla rivista LIFE e dal quel momento è diventata l’immagine simbolo dei festeggiamenti americani per la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Bacio all’Hotel de Ville

È il 9 marzo 1950. Ci troviamo a Parigi, la città dell’amore. Il fotografo Robert Doisneau sta girovagando con la sua macchina fotografica al collo e, casualmente, immortala una coppia nell’atto di baciarsi in mezzo al caos delle persone che passeggiano. Uno scatto rubato che è diventato un’icona, un simbolo d’amore. Tuttavia, non sempre è oro ciò che luccica.
Nel 1992 i coniugi Denise e Jean Louis Lavergne denunciarono il fotografo dichiarando di essere loro i soggetti ritratti e di essere stati fotografati senza il loro consenso. A quel punto Doisneau, per evitare di essere trascinato in tribunale, dovette ammettere che lo scatto era una messa in scena e che quindi non potevano essere loro i soggetti raffigurati. I veri protagonisti dello scatto erano François Bronet e Jacques Carteaud, due attori che Doisneau incontrò quel giorno in un caffè mentre erano intenti a baciarsi. Chiese quindi il loro aiuto per realizzare la fotografia affinchè sembrasse un gesto naturale e non studiato a tavolino.

Il bacio tra Leonida Brezhnev e Erik Honecker

Lasciate da parte l’amore e il romanticismo, perché questo bacio rappresenta tutt’altro. La foto che immortala il presidente dell’Unione Sovietica e quello della Germania dell’Est nell’atto di baciarsi è stata scattata da Regis Bossu nel 1979. Proprio in quell’anno ricorreva il trentesimo anniversario della nascita della DDR, più comunemente conosciuta come Germania Est. I rispettivi capi di stato, per festeggiare gli accordi commerciali appena stipulati, si sono scambiati il cosiddetto bacio fraterno socialista. Questo gesto era molto diffuso tra i leader comunisti e socialisti durante il periodo della Guerra Fredda ed era un simbolo di solidarietà e fratellanza tra gli stati del blocco sovietico. Questa celebre foto nel 1990 è stata riprodotta sotto forma di murales sui resti del Muro di Berlino. Molti artisti hanno inoltre ripreso l’opera modificandone i soggetti: una delle repliche più conosciute è quella che vede Donald Trump e Vladimir Putin come protagonisti.

Che sia un atto di gioia, un simbolo politico oppure una messinscena, il bacio rimane sempre un gesto forte capace di attirare l’attenzione. Queste fotografie sono la dimostrazione che non sempre i baci rappresentano un gesto d’amore, ma possono nascondere storie e significati più profondi che meritano di essere raccontati. E forse è proprio questo a renderli così iconici.

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